Osteopatia
e Disabilità
La ricerca del massimo potenziale esprimibile è proprio il fulcro del trattamento che propongo, perché permette di cambiare l’attenzione del lavoro che svolgo dalla patologia alla salute e dal “dover risolvere un problema” al “partire dai punti di forza”, ma soprattutto permette di spostare lo sguardo dal limite alla Persona.
Come ho avuto la fortuna di sperimentare attraverso il mio lavoro nel reparto di stati vegetativi e malattie neuromuscolari alla fondazione don Gnocchi e con altre esperienza lavorative, sono convinta che quest’aspetto rappresenti la chiave di volta di qualsiasi progetto terapeutico rivolto a soggetti disabili.
L’osteopatia nell’ambito della disabilità ha il compito di accompagnare la persona nel suo percorso di crescita, sviluppo o invecchiamento, ottimizzando le risorse di ognuno.
Lo scopo del trattamento non è quello di “correggere” ma quello di rendere “più funzionale” il corpo, aiutando il paziente a incrementare i suoi punti di forza, perché possa vivere al meglio la propria vita.
Rileggendo i principi base dell’osteopatia subito ci si rende conto di come possano essere facilmente ed efficacemente messi in pratica nel trattamento di una persona con disabilità: unità del corpo, autoguarigione e relazione tra struttura e funzione… sono concetti che permettono di trovare il giusto approccio per qualsiasi persona, indipendentemente dall’età o dal grado di deficit motorio o cognitivo.
Io come osteopata potrò quindi lavorare con le possibilità date dai miei strumenti, ossia le mie mani, sulla forma e sulla funzione del corpo, per cercare di rimuovere tutti quegli ostacoli che possano interferire con la capacità della persona di raggiungere il suo massimo potenziale.
L’osteopatia può pertanto rappresentare una valida proposta di trattamento, perché mantiene sempre uno sguardo globale, non focalizzandosi mai sul singolo sintomo o su un solo aspetto. Su chiunque, ma a maggior ragione su chi ha un qualsiasi tipo di disabilità, è sempre importante lavorare in generale su tutti i sistemi del corpo: muscolo-scheletrico, fasciale, viscerale, neurologico, cranio-sacrale e soprattutto sulla relazione che li rende inscindibili l’uno dall’altro. Perciò, il trattamento non potrà mai essere la sola applicazione di un protocollo standard, ma sarà sempre specifico e mirato sul singolo, tramite tecniche e approcci estremamente variabili e diversi anche da un trattamento con il successivo.
Si potrà intervenire in presenza disturbi quali ad esempio:
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Dolore muscolo-scheletrico
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Traumi sportivi
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Sovraccarichi lavorativi
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Posture viziate
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Spasticità
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Dismorfismi
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Atassia
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Disturbi respiratori
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Disequilibrio
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Malocclusione
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Costipazione o altri disturbi digestivi
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Reflusso
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Cefalea
È inoltre possibile fare un lavoro di sostegno per un migliore adattamento a eventuali supporti esterni (sedia a rotelle, stampelle, protesi, supporti visivi o altro tipo di apparecchi)
In generale l’osteopata può utilizzare le diverse tecniche di manipolazione andando a ricercare le cause alla base del disturbo, relazionato o meno alla disabilità, per migliorare la funzionalità del corpo e prevenire o ridurre il dolore.